Sabato scorso sono stato invitato al matrimonio di Eric, il fratello di Jonathan il mio padrone di casa, e Belle; in realta' non e' stato un vero e proprio matrimonio all'hawaiana perche' loro sono cattolici quindi si sono sposati in chiesa con il rito che siamo abituati a vedere anche da noi. L'unica differenza che ho notato e' che lo sposo e il padre portavano delle collane non di fiori ma con foglie particolari che non avevo mai visto.













Dopo la cerimonia, fatta alle 2 del pomeriggio in una giornata davvero calda, gli sposi dovevano andare a fare un po' di foto a Valley of Temples Memorial Park che si trova a Kanehoe: dico dovevano perche' in realta' per il fatto che le foto erano per un matrimonio, il prezzo dell'ingresso era di 100 dollari invece che 2 a testa e allora alla fine siamo andati solo noi giusto il tempo di fare qualche foto. La Valley of Temples e' un cimitero con all'interno vari templi di origine orientale ma, per come e' ben curato e colorato da una natura rigogliosa, sembra piu' un parco o un giardino botanico. Al suo interno il piu' famoso tempio che siamo andati a visitare e' di origine giapponese e contiene un budda davvero enorme.









Dopo questa tappa siamo andati a cena (verso le 5 :). Il matrimonio per il fatto che la sposa e' thailandese e poteva stare qui per un periodo limitato a causa del visto, e' stato organizzato in fretta e furia, per cui avevano affittato una sala per la cena e avevano organizzato tutto loro per quanto riguarda addobbi, foto e cibo. La festa pero' e' venuta davvero bene, e' stata piacevole e divertente con balli, giochi e costumi piu' o meno americani: per esempio prima di iniziare la cena i testimoni e gli sposi sono stati annunciati in sala come si fa con alle partite di basket. Poi piu' o meno a meta' cena c'e' stata una breve presentazione di ognuno di loro mentre una piu' dettagliata presentazione video e' stata proiettata in sala e al termine un quiz su di loro dove il premio erano i fiori di ogni tavolo. Al primo ballo degli sposi e' usanza che gli invitati vadano a mettere delle mance nei vestiti degli sposi e l'altro a seconda di chi dei due ha la mancia addosso deve prendergliela con la bocca :)
Alla fine poi non poteva mancare il taglio della torta e lo stappo dello spumante rigorosamente analcolico come tutte le bevande durante la cena... questi americani ;)














Il 22 novembre ho festeggiato il mio primo thanksgiving americano-hawaiano :)
L'origine di questa festa risale al tempo dei padri pellegrini (XVII secolo) in occasione del termine della stagione della mietitura appunto per ringraziare il Signore dei frutti della stagione di raccolto. La festa viene celebrata il quarto giovedi' del mese di novembre e da anche inizio al periodo di preparazione al Natale.
Da tradizione, questa giornata di festa non va trascorsa da soli e io l'ho cosi' trascorsa in compagnia dei miei padroni di casa a casa del fratello di Janette insieme ad alcuni altri amici. A cena c'erano molti piatti tipici di questa festa come il tacchino, lo stuffing, patate, salsa di mirtilli, la torta di zucca ... e quest'anno anche le penne al ragu' :).. per l'occasione infatti avevo preparato un po' di pasta e, anche se devo ammettere che mi e' venuta un po' sciapa, e' comunque piaciuta molto a tutti e Janette mi ha chiesto la ricetta.
Un piatto tipico del thanksgiving hawaiano e' l'imu: si tratta carne di maiale avvolta in foglie di banano e cotta sotto terra. Nei giorni precedenti avevo partecipato alle operazioni di scavo della buca per la cottura con alcuni amici di universita' e poi, anche se non sono stato con loro per il thanksgiving, me lo hanno fatto assaggiare e devo dire che e' veramente buono, tipo un prosciutto cotto affumicato.
Dopo la cena, si e' svolto poi un torneo di ping pong davvero internazionale con 10 giocatori: c'erano californiani, irlandesi, hawaiani, filippini e... anche un italiano :) Anche se la quota di partecipazione era piu' che altro simbolica (2 dollari), nessuno voleva sfigurare e c'era davvero tanta competizione in ogni match e ad ogni giocatore era stato attribuito un nick name da "battaglia": il mio era Italian Stylian :). Alla fine, tenendo alto il buon nome italiano, ho battuto tutti e mi sono aggiudicato l'ambito titolo di campione del tavolo e anche il premio di 14 dollari. E' usanza tenere per ricordo il "tabellone" dei risultati e allora io come potete vedere dalla foto l'ho appeso nel mio frigorifero :)

Questo weekend mi sono dato agli sport acquatici: sabato ho provato il body boarding e domenica il surf entrambi pero' con scarsi risultati :(.
Il body boarding e' una specie di surf in piccolo: si usa cioe' una tavoletta, un po' piu' grossa e aerodinamica di quelle che si usano per nuotare, e lo scopo e' sempre quello di prendere e tenere le onde sdraiati su questa tavoletta. Gia' le prime difficolta' le ho trovate nel riuscire a stare in equilibrio e non cadere dalla tavoletta e poi non vi dico quando ho provato a prendere qualche onda... erano loro a prendere me! Comunque alla fine una mezza onda sono riuscito a tenerla per una decina di metri e devo dire che e' una sensazione davvero strana e divertente quella di essere trascinati dalla forza delle onde.
Poi domenica sono passato al surf, ma i risultati non sono cambiati piu' di tanto, anzi dopo un'ora di tentativi la tavola sembrava fatta di sapone, ogni volta che provavo a salirci mi scivolava via come una saponetta e allora mi sono limitato a tentare di mettermi sulle ginocchia. E' stata davvero dura ma alla fine per qualche metro sono riuscito a rimanere sulla tavola, poi preso dallo sconforto e dalla stanchezza mi sono messo a fare un po' di foto comodamente sdraiato sulla sabbia :)
Nel futuro prima di riprova a fare questi sport e' meglio che faccia qualche corso ;)

Sabato sono andata a fare un giro nella zona interna dell'area di Manoa in cui si trova il campus. Il paesaggio nel giro di pochi kilometri cambia davvero radicalmente: da quasi secco nella zona di Diamond Head e Waikiki diventa tropicale qui nella zona delle cascate di Manoa, dove praticamente piove tutti i giorni, la flora e' verde e rigogliosa ma ci sono anche tante zanzare :(.
Naturalemente anche quando sono andato io pioveva, ma lungo il sentiero che porta alle cascate la vegetazione e' cosi' fitta che praticamente gli alberi fanno da tettoia naturale per gli escursionisti che decino di fare il percorso.
Il tracciato e' breve e abbastanza semplice: l'unica avvertenza e' che, piovendo praticamente sempre, c'e' molta melma ed e' molto facile scivolare.
Le cascate non sono ai livelli delle Akaka Falls a Big Island ma secondo me valgono ugualmente la pena di una visita anche per la possibilta' di fare due passi in mezzo alla natura a pochi chilometri (io sono andato in bici, ma ci arriva anche l'autobus) dai grattacieli e dal cemento del centro di Honolulu.
















Giorni fa sono stato alla spiaggia di Waimea nella zona nord dell'isola e devo dire che rispetto al periodo estivo e' completamente diversa. D'estate il mare e' una tavola ed e' possibile fare snorkling tranquillamente (vedi link); d'inverno invece ci sono onde cosi' alte (piu' di 10 metri) che vengono spesso organizzate competizioni di surf di alto livello.
Mi hanno detto che ancora per quelle competizioni e' presto perche' le onde non sono ancora cosi' alte, infatti non c'era nessuno a fare surf ma molti (tra cui io ;) a fare il bagno e farsi sballottare dalle onde.
Altra caratteristica della spiaggia, come potete vedere dalle foto, e' il tramonto.








Io, Marco e Michele, durante il loro soggiorno hawaiano, siamo andati un week-end a Big Island, l'isola piu' grande dell'arcipelago e anche quella piu' a sud: la punta a sud dell'isola coincide anche con l'estremo meridionale degli Stati Uniti.



Gli spostamenti tra le isole sono comodi e si effettuano con l'aereo; stanno anche progettando un servizio di traghetti, ma ancora ci sono alcuni problemi di licenze.
Da Honolulu a Kona (una delle due citta' principali dell'isola di Big Island) ci si impiega circa 40 minuti (sono piu' di 300 km) quindi praticamente nemmeno ci si accorge del volo che abbiamo fatto con la principale compagnia hawaiana, l'Hawaiian Airlines, i cui aerei sono inconfondibili :).



Quando siamo arrivati, ci ha subito stupito l'aeroporto di Kona: piu' che un aeroporto sembra un villaggio turistico, con edifici di legno e tetti di paglia, davvero molto hawaiiano :)



L'isola e' davvero grande (basta pensare che la superficie coperta da tutte le altre isole messe insieme non raggiunge nemmeno la meta' della superficie di Big Island) per cui abbiamo affittato una macchina all'aeroporto: online avevo prenotato un'auto del livello piu' basso e ci hanno dato una Jeep 4x4! se prendevo una di categoria superiore cosa mi davano un big foot? ;)





In "sella" alla nostra auto abbiamo iniziato il nostro giretto dell'isola; il tempo a nostra disposizione (3 giorni scarsi) era davvero poco ma la fame iniziava a farsi sentire e cosi' ci siamo diretti verso la citta' di Kona per pranzo. Da bravi turisti abbiamo subito iniziato la nostra vacanza con alcuni piatti tipici hawaiani: io e Michele abbiamo preso il loko moko, composto da due uova, due hamburger, riso e maccaroni salade (vi dico solo che di solito gli hawaiani lo mangiano a colazione) e Marco il chitchen katzu (la seconda parola si pronuncia proprio cosi' ;), che sarebbe pollo fritto accompagnato sempre con il solito riso e maccaroni salade. Diciamo che abbiamo fatto un pranzo leggero, comunque alla fine siamo riusciti a finire tutto :)







Belli carichi e pieni di energia abbiamo iniziato il nostro giro: ci siamo diretti verso la parte nord dell'isola percorrendo la strada che costeggia l'oceano (non e' che ce ne siano tante altre). Il paesaggio come in tutti i lati ovest delle isole dell'arcipelago e' molto arido, ma qui l'origine vulcanica delle isole si vede fin dai primi kilometri di strada. Rocce nere che un tempo erano lava incandescente si possono vedere ovunque e spesso sono decorate da scritte, firme fatte con sassi bianchi che risaltano perfettamente agli occhi dei turisti.
La prima tappa e' stata in una spiaggia la cui strada per arrivarci dire che e' sterrata e' dire poco, per fortuna che avevamo la jeep: 3 kilometri di buche e massi in mezzo a rocce laviche . Comunque e' stato divertente: abbiamo testato subito le sospensioni delle nostra auto :)



Una volta arrivati nella spiaggia il paesaggio era molto bello, ma il bagno non si poteva fare per via delle rocce e degli scogli vicino alla riva: pero' abbiamo fatto tante foto :)







Poi abbiamo continuato il giro e visitato altre spiagge lungo la strada, ma quella un po' piu' popolata, in cui ci siamo fermati piu' a lungo e fatto il bagno e' stata Hapuna Beach.





Abbiamo poi proseguito lungo la strada che costeggia l'oceano fino ad arrivare al termine di tale strada, a Pololu; li uno spettacolo da altro mondo ci e' apparso: un panorama davvero incontaminato e selvaggio che ci ha subito estasiato. Dal nostro punto di osservazione a circa un centinaio di metri s.l.m. si vedeva una spiaggia di sabbia completamente nera che ha attirato la nostra curiosita': dal termine della strada iniziava infatti un sentiero che portava alla spiaggia, ma erano gia' quasi le 5 e qui verso le 6 fa buio e siccome li non c'e' nemmeno una luce di notte e' davvero buio; inoltre noi eravamo in ciabatte e il sentiero era abbstanza sterrato. La nostra guida tascabile diceva che per percorrere il sentiero ci sarebbero voluti 45 min, allora abbiamo fatto due conti, ci siamo guardati e ci siamo detti "ma siiiii" e siamo partiti di corsa per andare e tornare in tempo. Non so se le foto rendono la bellezza del posto ma a noi ha ripagato pienamente della fatica fatta: camminare sulla sabbia nera fa davvero un certo effetto e poi in quei posti cosi' fuori dalla civilta' e dal caos delle citta' ti sembra davvero di essere in un altro mondo.











Una volta risaliti era gia' buio e cosi' ci siamo diretti verso l'hotel che avevamo prenotato ad Hilo. Poiche' pero' ci aspettavano altri 100 km e passa di strada (e qui non ci sono le autostrade) e visto che i ristoranti qui alle Hawaii chiudono tutti abbastanza presto, ci siamo fermati a cena ad Honokaa nel primo (e penso anche unico in questo paese viste le dimensioni) ristorante che abbiamo trovato. Il posto era molto carino e faceva addirittura cucina italiana, noi abbiamo preso la pizza e non era niente male per essere alle Hawaii: Marco e Michele l'hanno presa con l'ananas mentre io ho optato per gusti piu' tradizionali anche se poi ce le siamo un po' scambiate e devo dire che anche con l'ananas non era male. Il padrone, Sergio, parlava italiano e quando ci ha sentiti parlare si e' fermato a fare due chiacchiere e ci ha raccontato un po' la sua vita: fa anche il musicista e per questo ha girato gran parte del mondo; e' stato parecchio tempo anche in Italia, verso Napoli, e ha lavorato con musicisti che suovano con Pino Daniele. Poi dopo aver fatto tanti giri ha deciso di fermarsi qui alle Hawaii e sposarsi con una tedesca mentre lui mi sembra sia di origini cilene o comunque sudamericane. Ci ha fatto davvero piacere fare 4 chiacchiere con quel tipo davvero simpatico anche perche' l'atmosfera del locale era molto familiare: sembrava si conoscessero tutti ai tavoli e c'era anche una coppia che con la chitarra suonava musica country molto piacevole.





Dopo la tappa ristoratrice abbiamo ripreso il nostro percorso verso Hilo, obiettivo Uncle Billy's Hotel. L'hotel e' una stella e mezzo ma quando siamo arrivati ci ha subito stupiti, perche' non era davvero niente male. Nella camera c'era la moquette 4 letti belli grossi e il bagno, davvero una reggia e in piu' anche la colazione a buffet compresa (di solito qui alle Hawaii e' sempre a parte). L'unica nota negativa e' che il nostro balcone dava sul giardino interno, molto bello e rigoglioso ma pieno di uccelli che alle 5 della mattina hanno iniziato a canticchiare e ci hanno fatto perdere il sonno. Per fortuna avevamo gia' previsto una sveglia all'alba per poter partire di buon ora alla volta del vulcano Kilauea, l'unico attivo qui alle Hawaii.





Il secondo giorno ci siamo svegliati di buon ora (anche grazie agli uccellini ;) e siamo partiti per andare a vedere il vulcano Kilauea che dalla citta' di Hilo dista circa 40 km. Tutta l'area e' parco naturale e ci si accede pagando un biglietto (per ogni macchina) che vale poi per una settimana. Il parco e' molto all'americana nel senso che c'e' una strada asfaltata molto comoda che gira intorno ai principali crateri; lungo l"anello di fuoco" ci sono poi tantissimi sentieri molto ben segnalati. Il paesaggio appena arrivati ci e' sembrato subito straodinario: rocce nere, vapore tra le rocce e odore di zolfo. Per vivere fino in fondo l'esperienza di contatto con la natura e scoprire al meglio il vulcano abbiamo deciso di abbandonare la macchina all'inizio del percorso e di raggiungere a piedi, passando attraverso le rocce laviche, uno dei principali crateri del parco invece di arrivare direttamente li con la macchina. Il sentiero devo dire che e' stato abbastanza lungo (una diecina di km) di strada non proprio comodissima ma ne e' valsa la pena come potete giudicare dalle foto.



























Dopo esser tornati verso la macchina abbiamo proseguito il nostro percorso e abbiamo seguito il canale creato dalla lava durante varie eruzioni e che finisce direttamente nell'oceano; la lava come vederete dalle foto ha interrotto la strada e dalla forma e colore sembra davvero "fresca fresca" ;).







Per vedere la lava dell'eruzione che c'e' stata a fine luglio e che tutt'ora anche se moderatamente sta continuando a venir fuori occcorreva, a detta delle indicazioni che abbiamo trovato, percorrere un sentiero a piedi di circa 15 km sia per l'andata che per il ritorno. I nostri piedi e le nostre gambe stavano gia' incominciando a vacillare per la camminata della mattina e allora abbiamo optato per percorrere un sentiero piu' breve ed andare a vedere i petroglifi hawaiani: i petroglifi sono una specie di geroglifici fatti sulla lava che risalgono alla preistoria e che per certi versi hanno ancora un significato nascosto.







Abbiamo poi completato l'anello di fuoco in macchina e anche la nostra giornata di escursione perche' stava cominciando a fare buio.



L'ultimo giorno di vacanza abbiamo optato per percorrere la parte di strada che il primo giorno avevamo fatto di notte in quanto molto panoramica. La prima tappa pero' e' stata abbastanza vicino all'albergo perche' siamo andati a vedere la roccia che Kamehameha ancora ragazzo (14 anni) ha sollevato per poter diventare re.





Poi siamo andati a vedere le cascate Akaka Falls ci siamo anche un po' "sballati" guardando i cento metri di caduta di queste cascate.







La tappa successiva e' stata poi fatta a Laupahoehoe Beach Park, parco tristemente famoso in quanto uno tsunami, mi sembra nel dopo guerra, ha spazzato via una scuola e varie case che si trovavano vicini alla riva e purtroppo anche piene di gente e bambini.







Abbiamo poi continuato verso nord e siamo arrivati al termine della strada che segue la costa per arrivare a Waipio dove come potete giudicare c'e' un panorama davvero spettacolare.









Dopo aver fatto giusto due foto ;) abbiamo proseguito verso ovest per tornare in qualche spiaggia prima di riprendere l'aereo per tornare ad Honolulu; il tempo pero' non la pensava allo stesso modo e una volta arrivati nella costa ovest abbiamo preso un'acquazzone pazzesco, tanto piu' se si pensa che in questa zona cadono 25 cm di pioggia l'anno! penso che li hanno fatti tutti quando siamo arrivati noi ;). Comunque poi abbiamo saputo che mentre noi eravamo li, ad Honolulu stava facendo peggio: ci sono stati vari allagamenti in molte zone dell'isola a causa di una grossa perturbazione e anche la cantina della casa dei miei padroni si e' allagata. Visto che la pioggia aveva scombussolato i nostri piani per ammazzare il tempo che ci rimaneva prima del ritorno siamo andati a fare un giro per negozi a Kona.





Giunta poi l'ora di tornare verso l'aeroporto naturalmente ha smesso di piovere ma il tramonto e' stato davvero spettacolare.







Alla fine del nostro week-end devo dire che 3 giorni per visitare tutta l'isola per bene sono davvero pochi ma siamo riusciti a vedere gran parte delle principali tappe consigliate dalla nostra guida; sicuramente siamo tornati a casa piu' stanchi di prima ma abbiamo visto posti davvero fantastici, a diretto contatto con una natura incontaminata e... abbiamo fatto tante foto :)

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