Io, Marco e Michele, durante il loro soggiorno hawaiano, siamo andati un week-end a Big Island, l'isola piu' grande dell'arcipelago e anche quella piu' a sud: la punta a sud dell'isola coincide anche con l'estremo meridionale degli Stati Uniti.



Gli spostamenti tra le isole sono comodi e si effettuano con l'aereo; stanno anche progettando un servizio di traghetti, ma ancora ci sono alcuni problemi di licenze.
Da Honolulu a Kona (una delle due citta' principali dell'isola di Big Island) ci si impiega circa 40 minuti (sono piu' di 300 km) quindi praticamente nemmeno ci si accorge del volo che abbiamo fatto con la principale compagnia hawaiana, l'Hawaiian Airlines, i cui aerei sono inconfondibili :).



Quando siamo arrivati, ci ha subito stupito l'aeroporto di Kona: piu' che un aeroporto sembra un villaggio turistico, con edifici di legno e tetti di paglia, davvero molto hawaiiano :)



L'isola e' davvero grande (basta pensare che la superficie coperta da tutte le altre isole messe insieme non raggiunge nemmeno la meta' della superficie di Big Island) per cui abbiamo affittato una macchina all'aeroporto: online avevo prenotato un'auto del livello piu' basso e ci hanno dato una Jeep 4x4! se prendevo una di categoria superiore cosa mi davano un big foot? ;)





In "sella" alla nostra auto abbiamo iniziato il nostro giretto dell'isola; il tempo a nostra disposizione (3 giorni scarsi) era davvero poco ma la fame iniziava a farsi sentire e cosi' ci siamo diretti verso la citta' di Kona per pranzo. Da bravi turisti abbiamo subito iniziato la nostra vacanza con alcuni piatti tipici hawaiani: io e Michele abbiamo preso il loko moko, composto da due uova, due hamburger, riso e maccaroni salade (vi dico solo che di solito gli hawaiani lo mangiano a colazione) e Marco il chitchen katzu (la seconda parola si pronuncia proprio cosi' ;), che sarebbe pollo fritto accompagnato sempre con il solito riso e maccaroni salade. Diciamo che abbiamo fatto un pranzo leggero, comunque alla fine siamo riusciti a finire tutto :)







Belli carichi e pieni di energia abbiamo iniziato il nostro giro: ci siamo diretti verso la parte nord dell'isola percorrendo la strada che costeggia l'oceano (non e' che ce ne siano tante altre). Il paesaggio come in tutti i lati ovest delle isole dell'arcipelago e' molto arido, ma qui l'origine vulcanica delle isole si vede fin dai primi kilometri di strada. Rocce nere che un tempo erano lava incandescente si possono vedere ovunque e spesso sono decorate da scritte, firme fatte con sassi bianchi che risaltano perfettamente agli occhi dei turisti.
La prima tappa e' stata in una spiaggia la cui strada per arrivarci dire che e' sterrata e' dire poco, per fortuna che avevamo la jeep: 3 kilometri di buche e massi in mezzo a rocce laviche . Comunque e' stato divertente: abbiamo testato subito le sospensioni delle nostra auto :)



Una volta arrivati nella spiaggia il paesaggio era molto bello, ma il bagno non si poteva fare per via delle rocce e degli scogli vicino alla riva: pero' abbiamo fatto tante foto :)







Poi abbiamo continuato il giro e visitato altre spiagge lungo la strada, ma quella un po' piu' popolata, in cui ci siamo fermati piu' a lungo e fatto il bagno e' stata Hapuna Beach.





Abbiamo poi proseguito lungo la strada che costeggia l'oceano fino ad arrivare al termine di tale strada, a Pololu; li uno spettacolo da altro mondo ci e' apparso: un panorama davvero incontaminato e selvaggio che ci ha subito estasiato. Dal nostro punto di osservazione a circa un centinaio di metri s.l.m. si vedeva una spiaggia di sabbia completamente nera che ha attirato la nostra curiosita': dal termine della strada iniziava infatti un sentiero che portava alla spiaggia, ma erano gia' quasi le 5 e qui verso le 6 fa buio e siccome li non c'e' nemmeno una luce di notte e' davvero buio; inoltre noi eravamo in ciabatte e il sentiero era abbstanza sterrato. La nostra guida tascabile diceva che per percorrere il sentiero ci sarebbero voluti 45 min, allora abbiamo fatto due conti, ci siamo guardati e ci siamo detti "ma siiiii" e siamo partiti di corsa per andare e tornare in tempo. Non so se le foto rendono la bellezza del posto ma a noi ha ripagato pienamente della fatica fatta: camminare sulla sabbia nera fa davvero un certo effetto e poi in quei posti cosi' fuori dalla civilta' e dal caos delle citta' ti sembra davvero di essere in un altro mondo.











Una volta risaliti era gia' buio e cosi' ci siamo diretti verso l'hotel che avevamo prenotato ad Hilo. Poiche' pero' ci aspettavano altri 100 km e passa di strada (e qui non ci sono le autostrade) e visto che i ristoranti qui alle Hawaii chiudono tutti abbastanza presto, ci siamo fermati a cena ad Honokaa nel primo (e penso anche unico in questo paese viste le dimensioni) ristorante che abbiamo trovato. Il posto era molto carino e faceva addirittura cucina italiana, noi abbiamo preso la pizza e non era niente male per essere alle Hawaii: Marco e Michele l'hanno presa con l'ananas mentre io ho optato per gusti piu' tradizionali anche se poi ce le siamo un po' scambiate e devo dire che anche con l'ananas non era male. Il padrone, Sergio, parlava italiano e quando ci ha sentiti parlare si e' fermato a fare due chiacchiere e ci ha raccontato un po' la sua vita: fa anche il musicista e per questo ha girato gran parte del mondo; e' stato parecchio tempo anche in Italia, verso Napoli, e ha lavorato con musicisti che suovano con Pino Daniele. Poi dopo aver fatto tanti giri ha deciso di fermarsi qui alle Hawaii e sposarsi con una tedesca mentre lui mi sembra sia di origini cilene o comunque sudamericane. Ci ha fatto davvero piacere fare 4 chiacchiere con quel tipo davvero simpatico anche perche' l'atmosfera del locale era molto familiare: sembrava si conoscessero tutti ai tavoli e c'era anche una coppia che con la chitarra suonava musica country molto piacevole.





Dopo la tappa ristoratrice abbiamo ripreso il nostro percorso verso Hilo, obiettivo Uncle Billy's Hotel. L'hotel e' una stella e mezzo ma quando siamo arrivati ci ha subito stupiti, perche' non era davvero niente male. Nella camera c'era la moquette 4 letti belli grossi e il bagno, davvero una reggia e in piu' anche la colazione a buffet compresa (di solito qui alle Hawaii e' sempre a parte). L'unica nota negativa e' che il nostro balcone dava sul giardino interno, molto bello e rigoglioso ma pieno di uccelli che alle 5 della mattina hanno iniziato a canticchiare e ci hanno fatto perdere il sonno. Per fortuna avevamo gia' previsto una sveglia all'alba per poter partire di buon ora alla volta del vulcano Kilauea, l'unico attivo qui alle Hawaii.





Il secondo giorno ci siamo svegliati di buon ora (anche grazie agli uccellini ;) e siamo partiti per andare a vedere il vulcano Kilauea che dalla citta' di Hilo dista circa 40 km. Tutta l'area e' parco naturale e ci si accede pagando un biglietto (per ogni macchina) che vale poi per una settimana. Il parco e' molto all'americana nel senso che c'e' una strada asfaltata molto comoda che gira intorno ai principali crateri; lungo l"anello di fuoco" ci sono poi tantissimi sentieri molto ben segnalati. Il paesaggio appena arrivati ci e' sembrato subito straodinario: rocce nere, vapore tra le rocce e odore di zolfo. Per vivere fino in fondo l'esperienza di contatto con la natura e scoprire al meglio il vulcano abbiamo deciso di abbandonare la macchina all'inizio del percorso e di raggiungere a piedi, passando attraverso le rocce laviche, uno dei principali crateri del parco invece di arrivare direttamente li con la macchina. Il sentiero devo dire che e' stato abbastanza lungo (una diecina di km) di strada non proprio comodissima ma ne e' valsa la pena come potete giudicare dalle foto.



























Dopo esser tornati verso la macchina abbiamo proseguito il nostro percorso e abbiamo seguito il canale creato dalla lava durante varie eruzioni e che finisce direttamente nell'oceano; la lava come vederete dalle foto ha interrotto la strada e dalla forma e colore sembra davvero "fresca fresca" ;).







Per vedere la lava dell'eruzione che c'e' stata a fine luglio e che tutt'ora anche se moderatamente sta continuando a venir fuori occcorreva, a detta delle indicazioni che abbiamo trovato, percorrere un sentiero a piedi di circa 15 km sia per l'andata che per il ritorno. I nostri piedi e le nostre gambe stavano gia' incominciando a vacillare per la camminata della mattina e allora abbiamo optato per percorrere un sentiero piu' breve ed andare a vedere i petroglifi hawaiani: i petroglifi sono una specie di geroglifici fatti sulla lava che risalgono alla preistoria e che per certi versi hanno ancora un significato nascosto.







Abbiamo poi completato l'anello di fuoco in macchina e anche la nostra giornata di escursione perche' stava cominciando a fare buio.



L'ultimo giorno di vacanza abbiamo optato per percorrere la parte di strada che il primo giorno avevamo fatto di notte in quanto molto panoramica. La prima tappa pero' e' stata abbastanza vicino all'albergo perche' siamo andati a vedere la roccia che Kamehameha ancora ragazzo (14 anni) ha sollevato per poter diventare re.





Poi siamo andati a vedere le cascate Akaka Falls ci siamo anche un po' "sballati" guardando i cento metri di caduta di queste cascate.







La tappa successiva e' stata poi fatta a Laupahoehoe Beach Park, parco tristemente famoso in quanto uno tsunami, mi sembra nel dopo guerra, ha spazzato via una scuola e varie case che si trovavano vicini alla riva e purtroppo anche piene di gente e bambini.







Abbiamo poi continuato verso nord e siamo arrivati al termine della strada che segue la costa per arrivare a Waipio dove come potete giudicare c'e' un panorama davvero spettacolare.









Dopo aver fatto giusto due foto ;) abbiamo proseguito verso ovest per tornare in qualche spiaggia prima di riprendere l'aereo per tornare ad Honolulu; il tempo pero' non la pensava allo stesso modo e una volta arrivati nella costa ovest abbiamo preso un'acquazzone pazzesco, tanto piu' se si pensa che in questa zona cadono 25 cm di pioggia l'anno! penso che li hanno fatti tutti quando siamo arrivati noi ;). Comunque poi abbiamo saputo che mentre noi eravamo li, ad Honolulu stava facendo peggio: ci sono stati vari allagamenti in molte zone dell'isola a causa di una grossa perturbazione e anche la cantina della casa dei miei padroni si e' allagata. Visto che la pioggia aveva scombussolato i nostri piani per ammazzare il tempo che ci rimaneva prima del ritorno siamo andati a fare un giro per negozi a Kona.





Giunta poi l'ora di tornare verso l'aeroporto naturalmente ha smesso di piovere ma il tramonto e' stato davvero spettacolare.







Alla fine del nostro week-end devo dire che 3 giorni per visitare tutta l'isola per bene sono davvero pochi ma siamo riusciti a vedere gran parte delle principali tappe consigliate dalla nostra guida; sicuramente siamo tornati a casa piu' stanchi di prima ma abbiamo visto posti davvero fantastici, a diretto contatto con una natura incontaminata e... abbiamo fatto tante foto :)

1 comments:

Anonimo ha detto...

Basisto fai paura ormai poi scrive un libro. grande Basu'. Sarto

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