L'ultima isola che ho visitato prima di partire e' Kauai e devo dire che, delle quattro isole principali dell'arcipelago, e' quella che mi e' piaciuta di piu'.
Non ci sono ne' grattacieli, ne' grosse citta' o centri commerciali, ma c'e' una natura davvero spettacolare. In questa isola si trova la Na Pali Coast, una delle coste piu' belle del pianeta, il Waimea Canyon, il canyon piu' grande del pacifico, il monte Waialeale, il luogo addirittura piu' piovoso di tutto il pianeta e tanti tanti polli: in realta' si chiamano moa e sono rarissimi volatili della giungla dalle piume rosse discendenti del pollame domestico portato dai primi coloni polinesiani e si possono vedere ovunque in giro per l'isola.
Il nostro soggiorno e' stato di 4 giorni e affittando un'auto (i mezzi pubblici sono davvero pochi) abbiamo potuto girare con comodo tutta l'isola.
Come per le altre isole (a parte Maui che e' raggiunta anche da un traghetto) siamo arrivati a Kauai via aereo (una mezz'oretta circa) e abbiamo subito incominciato l'esplorazione dell'isola.
Anche se molte foto parlano da sole, con il commento sotto si capiscono meglio :)


Faro di Kilauea che e' anche una riserva per molte rare specie di uccelli e foche

Campi di taro; una delle coltivazioni tipiche delle Hawaii

Baia di Hanalei

A Kauai ci sono anche le sirenette ;)

Waimea Canyon

Una "famigliola" di moa :)

Veduta panoramica del Waimea Canyon


Altra veduta panoramica del Waimea Canyon

Veduta della parte finale della Na Pali Coast dal Waimea Canyon

Inizio della Na Pali Coast; qui inizia il sentiero Kalalau lungo quasi 18 kilometri che arriva al Waimea Canyon


Alcune parti del sentiero



"Singing in the rain"

Cascate Wailua

Fiume Waimea

Cascate Opaekaa

Museo di Kauai
Durante le mie ultime due settimane di permanenza alle Hawaii, finalmente mi e' venuta a trovare la mia ragazza, insieme alla madre e alla zia; in questo periodo ho cosi' fatto un po' il "cicerone-turista" alle Hawaii anche io :)
Sono state davvero due settimane intense in cui abbiamo girato piu' o meno tutta l'isola di Oahu e trascorso anche quattro giorni nella meravigliosa Kauai (a cui dedichero' presto un post a parte).
Naturalmente le foto non sono mancate e percio' buona visione :)


Aloha!!! Ben arrivate alle Hawaii
(da sinistra) Patrizia, Silvia e Paola














Toronto è il centro economico del Canada ma non la capitale che è Ottawa. Si affaccia sul lago Ontario ed ha una popolazione di più di 6 milioni di abitanti (circa un quinto di tutto il Canada).
Appena atterrati quello che ci ha stupito è stato il caldo afoso e la temperatura superiore ai 35°C alle 3 del pomeriggio...praticamente sembrava di stare in Italia, ma parlando con i parenti di Silvia canadesi ci hanno detto che era inusuale anche per loro e infatti i giorni successivi le temperature e l'afa sono migliorate rimanendo comunque sempre caldo.
Il giorno dell'arrivo dopo esserci sistemati a casa della zia di Silvia e aver cenato, per prendere subito il fuso orario locale (-6 ore rispetto all'Italia) abbiamo fatto un giro serale accompagnati da Fabio, Olivia e Selena sulla riva del lago Ontario per avere un assaggio dello skyline di Toronto.



Davvero bello e suggestivo ma alla fine caldo e stanchezza hanno preso il sopravvento e verso le 23 siamo tornati a casa.
Il giorno dopo l'abbiamo trascorso visitando in bicicletta le isole di Toronto, un gruppo di piccole isole (dove si trova anche un aeroporto) proprio di fronte alla città collegato alla terraferma da diversi traghetti che si prendono dal porto più o meno all'altezza di Yonge street (la strada più lunga del mondo, più di 1800km). Alcune persone ci vivono, c'è anche un parco giochi per bambini, una piccola fattoria e anche una spiaggia di nudisti ;).











Dopo il giro in bici abbiamo passeggiato lungo il lago nella parte del porto turistico, molto tranquillo e ricco di negozi e centri commerciali. Abbiamo visto anche una serie di camper di attori che giravano un film, anche se non conoscevamo nessuno, ma ci hanno detto che Toronto è spesso usata nei film come New York perchè anche qui ci sono molti grattacieli ma è molto più tranquilla e più accessibile di Manhattan.
Il terzo giorno abbiamo iniziato la giornata facendo una classica colazione canadese a St. Jacobs a base di bacon, fagioli e uova ma anche tante prelibatezze dolci come frittelle di mela, muffin e sciroppo d'acero (simbolo del canada). St. Jacobs è un paesino conosciuto perchè vicino si trovano comunità Mennonites e Amish (l'ho scritto in inglese perchè in italiano non so la traduzione) che sono confessioni religiose che vivono distanti dalla civilizzazione, senza elettricità, auto, sfarzi ed eccessi evitanto tutto quello che può rovinare la natura. Noi abbiamo visto per strada una carrozza trainata da un cavallo.





Nel pomeriggio poi abbiamo partecipato ad un torneo, organizzato dalla famiglia di Tracy per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, del gioco tipico canadese: ring toss. Questo consiste nel lanciare tre anelli di metallo in una pedana con tre buchi posta ad una certa distanza. Ogni buco corrisponde ad un valore e vince chi arriva prima ad un certo punteggio. Sembra facile ma i buchi sono grandi poco più degli anelli quindi non è facile prenderci e ci sono anche diverse scuole di pensiero sulla tecnica migliore di lancio. Ovviamente noi non abbiamo vinto ma per essere stata la prima volta non siamo nemmeno arrivati ultimi e di sicuro ci siamo diverti tanto :)



Tappa obbligatoria e attrazione più visitata a Toronto è la CN Tower, la torre per le telecomunicazioni più alta al mondo (553m). Il nome deriva della società ferroviaria e delle telecomunicazioni canadese, la Canadian National, che nel 1973 commissionò la costruzione della torre. Ci sono due punti di osservazione a 360m (dove c'è anche un ristorante girevole) e a 447m (recentemente da questo punto è anche possibile uscire all'aperto e "passeggiare" sopra il tetto della terrazza panoramica opportunamente imbragato con corde di sicurezza). Noi siamo arrivati fino a in cima ma già al primo livello dove una parte di pavimento è trasparente il panorama è davvero mozzafiato (a confronto tutti gli altri grattacieli sembrano villette bifamiliari ;) e poi anche di notte le luci della città sono spettacolari.









Il giorno dopo vista la pioggia abbiamo fatto un giro in due centri commerciali un po' fuori dal centro: delle vere città al coperto anche perchè qui in inverno fa davvero freddo (temperature di -20°C sono all'ordine del giorno). Una volta uscito il sole siamo andati prima nel quartiere italiano a prendere il caffè (la comunità italiana a Toronto è davvero molto numerosa) e poi ad High Park, il parco più grande di Toronto: è la metà all'incirca di Central Park a New York ma all'intero comunque c'è tanto verde un laghetto e anche un piccolo zoo.







Il giorno seguente di prima mattina ci siamo messi in macchina, sempre con Fabio alla guida, in direzione nord-est verso Grananoque (a circa 4 ore di distanza), zona conosciuta con il nome di "1000 isole" dove abbiamo fatto un giro turistico in traghetto. Il nome deriva dal fatto che in questo punto del lago Ontario, dove sfocia il fiume San Lorenzo e confinante con gli Stati Uniti, ci sono una moltitudine di isole (1000) di varie dimensioni acquistate da privati e usate per la costruzione di seconde case. Alcune isole come potete vedere dalle foto sono grandi quanto le case che ci hanno costruito e il livello dell'acqua arriva poco sotto il pavimento delle case, non so davvero come facciano quando ci sono le onde. Finito il giro in tragetto abbiamo visitato il piccolo paesino di Grananoque; da notare un bar che abbiamo trovato quasi per caso ma molto caratteristico: è collegato ad un negozio di abbigliamento e l'arredamento è costituito da materiale più o meno riciclato. La base del bancone è fatta di libri, i tavolini sono fatti da vecchie valige rigide in pelle e le sedie sono quelle di legno che si usavano una volta a scuola, ma il nome del locale purtroppo non me lo ricordo.













Abbiamo poi trascorso due giorni nella zona delle cascate del Niagara. Una volta arrivati li nel pomeriggio abbiamo subito fatto un giro sul "Maid of the Mist": un battello che ti porta sotto le cascate...anche se ti danno un poncho di plastica il bagno è assicurato ;) Le cascate sono davvero impressionanti sia per altezza che per quantità di acqua. Le cascate principali sono due: una in territorio americano più piccola (una parte di queste cascate separata da quella principale è detta "velo della sposa") e quella più grande sul confine tra Stati Uniti d'America e Canada.











La parte canadese intorno alle cascate è una Las Vegas in miniatura: ristoranti, sale giochi, locali aperti fino a tardi e c'è anche qui una torre ma più bassa di quella di Toronto. Siamo stati a cena nel ristorante girevole che si trova qui e la cucina è davvero buona ma costoso: comunque il panorama che si vede da qui soprattutto di notte quando le cascate sono illuminate è davvero impagabile.





Venendo da Toronto, prima di arrivare alle cascate, c'è un paese molto carino, Niagara on the lake, in stile coloniale con case di legno e verande che sembra di essere in un film tipo "casa nella prateria" moderno. La via principale è piena di ristoranti e negozi tra cui anche uno che vende tutto l'anno accessori di tutti i tipi per il Natale.





Tutta questa zona è poi anche famosa per l'agricoltura soprattutto viticoltura per la produzione in epoca recente di buoni vini da pasto ma anche da dolce come l'ice wine. Lungo la strada si trovano poi anche molte aziende agricole che vendono direttamente i loro prodotti di stagione e aziende vinicole che propongono assaggi e visite degli stabilimenti.
Il penultimo giorno a Toronto, l'abbiamo dedicato alla visita a piedi della downtown con Fabio a farci da Cicerone. Partendo dalla zona del porto turistico siamo passati tra i vari posti per l'Air Canada Centre (palazzetto che ospita le partite di hockey, basket e concerti), il distretto finanziario, pieno di grattacieli ma anche cantieri per la costruzione di nuovi, l'edificio fatto a forma di ferro da stiro (più piccolo però del flatiron di New York), il St. Lawrance Market (davvero ben curato con tantissime varietà di carne e pesce anche cucinate li al momento da far venire l'acquolina in bocca e anche negozi di souvenir), Dundas Square (simile alla Times Square newyorkese), Eaton Center, la "walk of fame" (tipo quella di Hollywood) fino al municipio attuale della città di Toronto. La sera poi siamo andati a vedere una partita di baseball dei Blue Jays al Roger Center che si trova proprio sotto la CN Tower (la giornata era bella e quindi il tetto dello stadio era aperto e la vista della torre era davvero suggestiva). La partita è andata benissimo visto che la squadra locale ha vinto e ci hanno anche ripreso sul maxischermo dello stadio :) Ci siamo davvero divertiti a fare il tifo, bere e mangiare hot dog come veri americani: il baseball è il secondo sport più popolare dopo l'hockey ma d'estate quando sia hockey che basket sono fermi, il baseball è lo sport più seguito ma andare allo stadio non è come in Italia, famiglie intere vanno allo stadio e tutti i settori sono sicurissimi, tifosi di squadre avversarie stanno uno a fianco all'altro a tifare la propria squadra e al minimo accenno di qualcosa di strano la polizia interviene subito: davvero una bella e divertente atmosfera di sano spirito sportivo. Dopo la partita abbiamo poi fatto un giro veloce per Little Italy e Chinatown.























L'ultimo giorno pieno a Toronto siamo andati allo zoo, il terzo al mondo per dimensioni. All'interno c'è anche un trenino che collega le varie zone in cui è diviso lo zoo. Da notare, per noi che non l'avevamo mai visti, l'area degli orsi polari e quella dei pinguini senza dimenticare gli scoiattoli che ci hanno sempre seguito in ogni tappa del nostro viaggio a Toronto ma che abbiamo anche ritrovato poi a New York. Molto divertenti anche i gorilla che più li si osserva più si capisce davvero da chi discendiamo noi.









Il tempo è volato e la nostra visita di Toronto è stata davvero piacevolissima grazie soprattutto a tutta la famiglia Rossetti che ci ha ospitato e mostrato la loro città come meglio non si poteva. Quello che ci ha colpito della nostra permanenza in Canada è che Toronto è una città molto pulita, ordinata, moderna ma attenta alla natura e multiculturale in continua mutazione ed espansione: speriamo davvero di poterci tornare presto soprattutto per rivedere i nostri parenti canadesi! :)
Bye bye!
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